sabato 20 maggio 2017

STABILITA' e MANEGGEVOLEZZA: Scelte di carattere



Passo lungo o passo corto?  Pinna posteriore?  Differenziale autobloccante?  Barra antirollio?  Geometria dello sterzo?  Cinematica delle sospensioni?

Se tra tutte queste cose non riesci a trovare nulla in comune non preoccuparti, in effetti hanno ben poco da spartirsi!  Per poter parlare anche solo di una di queste cose però, è importantissimo chiarire un concetto che molti danno per scontato, ma pochi hanno veramente chiaro in mente cosa significhi e cosa comporti.  

Il concetto di STABILITA':

  
Sebbene tutti abbiamo una mezza idea di come riconoscere un qualcosa di stabile...


... in pochi sanno che alla base del termine stabilità c'è un concetto matematico non banale.
Senza entrare troppo nel tecnico, si definisce STABILE un sistema che, se perturbato (uno spintone al lottatore di Sumo), tende naturalmente a tornare allo stato in cui si trovava prima della perturbazione. Il sistema sarà tanto più stabile quanto più grande dovrà essere la perturbazione necessaria a far si che il sistema abbandoni il suo stato di equilibrio.
E' chiaro che INSTABILE a questo punto sarà un sistema che, se perturbato, tenderà naturalmente ad abbandonare il suo precedente stato di equilibrio. 

Tra i sistemi stabili poi è utile distinguere tra quelli che tornano al proprio stato di equilibrio oscillando (SOTTOSMORZATI) e quelli che vi ritornano con un unico movimento, senza oscillazioni. (SOVRASMORZATI)
Questo concetto lo riprenderemo quando parleremo di sottosterzo e sovrasterzo. 


Se sei su questo blog però probabilmente ti sarai già ampiamente stancato di leggere di sistemi e lottatori senza aver visto da nessuna parte la parola Automobile...   e hai ragione! 
Quindi torniamo a parlare di automobili!  😁

Quando si parla di auto lo stato di equilibrio di cui parlavamo prima si identifica con due parametri: 
- L'ANGOLO DI ASSETTO del veicolo
- La VELOCITA' DI IMBARDATA


L'angolo di assetto è l'angolo tra l'orientamento del veicolo e la direzione in cui si sta muovendo (in parole povere la differenza tra dove guardiamo e dove stiamo andando), la velocità di imbardata è invece la velocità con cui l'auto ruota su se stessa.  

Provando quindi ad applicare ciò che abbiamo detto sui sistemi stabili alle auto, possiamo immaginare la perturbazione come un colpo di sterzo dato per evitare un ostacolo e vedere come questi 2 parametri si evolvono durante la manovra e in quanto tempo e in che modo questi tornano a essere nulli.  Quello che ho appena descritto non è altro che il TEST DELL'ALCE ed è il metodo più semplice e utilizzato per valutare la stabilità (oltre che la tenuta di strada) di un'auto.
Ti invito ora ad osservare in modo critico, provando a visualizzare deriva e imbardata, i test dell'alce di due auto, riesci ad identificare quale delle due sia la più stabile? 
 
  
A questo punto all'apparenza si direbbe che più stabile sia sempre meglio..    
E per la guida su strada solitamente è così. Un'auto stabile è più facile da guidare, più prevedibile e meno nervosa, più lenta nell'imbardata.  Non sempre però questa lentezza nell'imbardata è un vantaggio: un'auto che imbarda lentamente, infatti, è fondamentalmente lenta nei cambi di direzione (facci caso, la più stabile delle due, aumentando la velocità, tende ad abbattere i coni interni alla curva, a non curvare cioè abbastanza velocemente) e, alle volte, avere un'auto più reattiva, anche se più difficile da controllare, diventa un vantaggio in termini di velocità e divertimento alla guida.  

La scelta del compromesso giusto nel comportamento dell'auto tra stabilità e maneggevolezza determina il carattere della macchina e molte volte viene guidata dall'immagine che si vuole dare al marchio.  Le BMW ad esempio storicamente sono molto reattive, Alfa Romeo invece punta da sempre sulla stabilità.  Come ho detto, scelte di carattere.

Ma come fanno, a questo punto, gli ingegneri a trasmettere a chi guida questo carattere?

Seguimi ancora se vuoi scoprirlo...  Ci vediamo al prossimo articolo!   😜

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